22 Ago13:35pm
posted by gestione_Admin
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Il caldo può provocare l’abbassamento della pressione anche in soggetti ipertesi, pertanto la terapia dell’ipertensione arteriosa (ACE inibitori in associazione o meno con diuretici, sartani, calcio antagonisti, diuretici, beta bloccanti, bloccanti dei recettori alfa adrenergici) e di altre malattie cardiovascolari potrebbe richiedere un riadattamento da parte del medico o dello specialista nel periodo estivo. Tieni presente che le terapie in corso non vanno mai sospese autonomamente e che è opportuno effettuare un controllo più assiduo della pressione arteriosa.
I farmaci possono:
- Compromettere direttamente i meccanismi centrali e periferici della termoregolazione. Es. I farmaci con effetti anticolinergici sono potenti inibitori della sudorazione. Gli antipsicotici possono interferire con il controllo centrale della temperatura corporea.
- Compromettere le vie nervose sensitive e motorie e causare sudorazione o vasodilatazione cutanea.
- Compromettere la gittata cardiaca (il volume di sangue che i due ventricoli riescono ad espellere in un minuto) e in tal modo l’eliminazione del calore.
- Aggravare le patologie da calore. Es. I vasodilatatori, che includono nitrati (antianginosi) e bloccanti dei canali del calcio (antipertensivi e antianginosi) possono peggiorare l’ipotensione in pazienti vulnerabili.
L’esposizione al caldo può:
- Aumentare la tossicità e/o ridurre l’efficacia dei farmaci. Es. La tossicità dei farmaci con un limitato indice terapeutico, come digossina o litio.
- Aumentare o causare disidratazione e cambiamenti nella distribuzione del volume del sangue. La risposta termoregolatoria può influenzare le caratteristiche cinetiche, l’assorbimento e l’escrezione dei farmaci e quindi la loro attività farmacologica.